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              immagini in 2 album:  
               
              
              Album 1   
              
              
              Album 2
 
 
 Quest'opera civile, è un traforo detto “Pertus” (pertugio in 
              italiano) realizzato in alta valle di Susa nella 
              montagna dei 4
 denti, una canalizzazione idraulica lunga circa 500 
              metri, larga circa 80-120 cm e alta 
              da 1 a 2,5 metri situata a 2000
 m. di quota a Nord dell'abitato 
              del comune di
              
              Chiomonte.
 
 Lo 
              scavo, tutt'ora utilizzato dal medio-evo, è in grado di derivare 
              parte delle acque provenienti dal versante 
              Nord
 dell'inverso nei pressi delle Thullie, più fresco e umido a 
              causa della sua esposizione che 
              favorisce nevi più abbondanti
 e durevoli e per questo ricco di 
              acque provenienti dal Rio Tornori, a 
              vantaggio delle località di Ramats e Cels,
 rispettivamente nei 
              comuni di
              
              Chiomonte ed
              
              Exilles.
 
 Diverse 
              le correnti di pensiero, ma prendendo atto dei testi della 
              ricercatrice Maria Ada Benedetto e 
              sostenuti dallo
 studioso Stefano Delfino, in particolare "Il 
              regime fondiario e i contratti agrari nella vita delle 
              comunità subalpine
 del periodo intermedio" del 1982, appare 
              evidente che la costruzione del cunicolo 
              fu iniziata nel 1300 in virtù
 dei documenti conservati 
              nell’Archivio Comunale.
 
 Il 
              traforo inizialmente ritenuto opera di un uomo solo, stando al 
              documento della ricercatrice, dovrebbe 
              quindi essere
 stato creato nel 1300 a spese della comunità di 
              Chiomonte per venire incontro alla 
              crescente necessità idrica,
 dovuta all'ottima esposizione al sole 
              di questo versante che dal 
              medio-evo viene coltivato a vite.
 
 Nel 1500 
              l'intero impianto, ormai obsoleto e occluso dalle frane, fu 
              allargato e rimesso in funzione da un certo Colombano
 Romean, originario di Saint Gilles (Diocesi di Nîmes) un 
              uomo che, lavorando in 
              solitudine dal 1526 al 1533,
 ampliò e diede l'aspetto attuale alla 
              lunga galleria.
 
 Si dice 
              che con una media di circa 20 cm al giorno, Colombano Romean porta 
              a conclusione il suo lavoro 
              in 7 anni di dura
 vita da minatore, la paga del suo lavoro era 
              stabilita in 5 fiorini e 12 soldi per ogni 
              tesa scavata nella roccia
 (1 tesa = 1,786 metri).
 Sicuramente dovette affrontare molte difficoltà tecniche come 
              l'aerazione del luogo dello scavo, 
              l'asporto dei detriti
 e l'assoluta mancanza di luce che all'epoca 
              poteva essere creata solo da candele.
 
 Al termine della sua fatica ricevette la somma di 1600 fiorini, 
              (320 scudi).... ma una misteriosa leggenda narra che
 a lavoro ultimato sia stato ucciso per 
              avvelenamento onde evitare di pagarlo !
 
 La 
              faccenda quindi si complica con un omicidio del quale si sa ben 
              poco, a questo punto qualche 
              interrogativo..
 quale sarà la verità ? E da dove fu iniziato lo 
              scavo dell'opera secondo voi ?
 Scrivetemi se e sapete 
              qualcosa di più e partecipate al Forum !
 
 La 
              visita effettuata al tunnel qui illustrata in queste pagine, 
              risale a settembre 2008 e mostra l'intero percorso interno
 a partire dalla bella mulattiera che parte dalle 
              Grange Rigaud 1400 m. circa..
 Per 
              raggiungere la mulattiera si può arrivare con l'auto passando 
              dalla frazione S.Antonio di Ramats fino alle Grange Rigaud,
 diversamente a piedi vi è il sentiero 
              balcone che tocca le Case Alberet e Rigaud.
 
 Si raggiungono le Grange Pertuso (a pochi metri dal traforo) e qui 
              vi è un bivio ben segnalato da cartelli con le distanze
 in ore di marcia un 
				po' esagerate, ma non 
              spaventatevi (viene dato per 6 ore di cammino il raggiungimento dell'opera
 dalle case Rigaud quando 
              anche i più lenti lo percorrono in non più di 2 h) dicevamo a questo bivio si può optare di
 raggiungere in 
              breve (25 minuti) il colletto tra i denti per aggirare il traforo e percorrerlo in discesa entrando 
              dalle
 Grange Thullie, oppure entrare nel tunnel da dove sgorga l'acqua e fare il giro del colletto una volta 
              usciti dalla grata
 a monte 
				(nord).
 Per chi è pratico è anche possibile raggiungere il Gran Pertus 
              dalla borgata Amburnet.
 
 All'interno del tunnel, interamente scavato nel calcare, potrete 
              riconoscere i segni dello scalpello utilizzato da Colombano
 Romean, trovare le nicchie dove venivano 
              messi i lumi per l'illuminazione, riconoscere parecchie croci scolpite, visi,
 e addirittura i "Gigli 
              di Francia" probabilmente a simboleggiare la frontiera, in quanto un tempo da queste parti ed
 esattamente 
              fino al 1713 vi era il confine con il delfinato.
 Ancora oggi è possibile vedere lungo la statale il
              
              pilone confinario tra
              
              Chiomonte e
              
              Gravere.
 
 Oltre a 
              queste curiose incisioni potrete attraversare due cascatelle e 
              mini laghetti profondi anche 1 metro dove il bagno,
 se ce molta acqua è garantito, è quindi 
              indispensabile l'utilizzo degli stivali, meglio se non bucati come i miei, in quanto
 la gelida acqua di 
              fusione renderà l'escursione pessima.
 Nel complesso l'attraversamento non comporta rischi notevoli, ma 
              sappiate che l'escursione attraverso il Gran Pertus
 è completamente a vostro rischio e pericolo.
 
 
 Per 
              concludere alcuni piccoli consigli per chi volesse affrontare 
              l'attraversamento del tunnel:
 
 - Avere con se 2 torce a testa ben cariche e/o pile di ricambio, 
              l'interno è buio pesto
 
 - Utilizzare stivali funzionali possibilmente alti
 
 - Avere un paio di calzature e calzettoni di riserva nello zaino 
              al riparo da schizzi
 
 - Acqua da bere, non so perchè ma stando coi piedi a mollo viene 
              sete :-)
 
 - Se fate foto usarete un grandangolo con flash elettronico con 
              pile ben cariche o pile di ricambio
 
 - Se fate video avere con voi un illuminatore con pile ben cariche 
              o pile di ricambio
 
 
 Un'ultima cosa; forse un'ultima leggenda.. tramite i testi 
              dello scrittore e studioso Stefano 
              Delfino, probabilmente
 il nome dato alla montagna del "Pertus" i 
              "4 denti" deriva non dalle 
              sue punte somiglianti a denti, ma
              
              sarebbe stata
 chiamata così perché le 
              rocce appuntite sulla 
              cima 
              ricordavano i denti superstiti nella bocca del Prevosto Giovanni 
              di Bigot.
 Costui resse la 
              Prevostura di Oulx dal 1366 al 1406 e restò popolarissimo in 
              Chiomonte sia per aver 
              concesso i 
              primi Statuti
 sia per le sue doti di saggezza e di umanità.
 
 Ed ora ecco le immagini divise in due album:   
				 
               
              
              Album 1  e 
              
              
              Album 2
 
 
 
 
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