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sommersi
Ricordi sommersi,
il lago vuoto
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Il fondale della diga
semivuota visto dalla Route Nationale n° 6 Svuotamento
Ponte rosso
Ospizio
Bosco
Fondale
Diga 1
Diga 2
Diga 3
Solo quando si scende nell'enorme bacino divenuto
distesa desertificata ci si rende conto di quanta
superficie sia
stata sottratta all'altopiano del Moncenisio.
Una distesa fangosa, desertica, surreale, direi quasi lunare,
colma di piccoli tesori dischiusi dal tempo..
bisogna scendere, camminare,
evitare ostacoli, sporcarsi e
talvolta scivolare,
ma l'emozione è garantita.
L'attuale
diga del Montcenis è stata realizzata nella seconda metà
degli anni '60, furono spostati milioni di metri
cubi di materiale dalla zona del l'ex
forte Paradiso per
realizzare lo sbarramento.
In queste rare immagini è possibile prendere visione del fondale,
che durante un periodo di
svuotamento manutentivo avvenuto
durante la primavera 2006, ha dato modo di rivedere il ponte
rosso che conduceva all'ospizio, i resti della vecchia strada
statale, le 3 dighe ex italiane realizzate
negli anni '20, il bosco mutilato, le opere militari
del
Caposaldo Ospizio con il
Centro di fuoco n° 18.
Anche
se oggi
giace sul
fondale del grande lago ignobilmente raso al suolo senza lode,
non bisogna dimenticare che l'Ospizio pur sempre mantenendo il suo millenario
ruolo ospitaliero, nel
passato assunse sempre più
importanza
come
caserma
comando della piazza militare. Alcuni
reperti e documenti sono
custoditi all'interno del
museo al di sotto della
chiesa piramidale.
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Panorama 360° dall'interno della diga
vuota |
La diga
durante la fase di svuotamento
(TOP) |
Canale di carico |
Vista dalla strada |
Entrando nella diga |
Osservatorio |
Scorcio verso Ovest |
Presa centrale Venaus |
Disgelo |
Verso il muraglione |
Vista dall'interno |
Fondale |
Erosione del bacino |
Disgelo |
Minimo livello |
Zona centrale |
Sul fondo |
Il ponte "rosso" sul torrente Roncia
(TOP) |
Il ponte rosso |
Sotto il ponte |
Ponte di lato |
Vista laterale |
Altra vista |
L'antico ospizio
(TOP) |
L'ospizio così come si presentava ai
primi del 1900
Il settore occidentale del
complesso (Verso il Colle Montcenis) erano caserme di fanteria, Carabinieri, finanza, genio e
trasmissioni, nei cortili interni erano situati gli uffici ed i
relativi magazzini, il
complesso poteva ospitare 2000 uomini e 300 cavalli.
La struttura era recintata da un muraglione di circa un Km con un
doppio ordine di feritoie, sugli spigoli orientale ed
occidentale si trovavano 2 caponiere circondate da un fossato per
continuare la difesa in caso di occupazione.
La strada Nazionale attraversava la struttura per tutta la sua
lunghezza lasciando dinnanzi agli edifici una vasta piazza d'Armi
che veniva utilizzata per esercitazioni ed accampamenti.
I due accessi alla struttura erano assicurati da postazioni
sbarrate da portoni scorrevoli in acciaio.
Una linea telefonica collegava la struttura al Rifugio n° 17 dove
erano di stanza i carabinieri Reali a controllo del confine.
Ecco
cosa
rimane dei pochi resti dell'ospizio rasi al suolo dalle ruspe
dell'EDF
(Società elettrica francese) |
Strada di accesso |
Basamento entrata |
Scalinata |
Resti strada |
Macerie ospizio |
Resti del bosco
(TOP) |
Un tempo,
proprio dietro il vecchio ospizio, all'interno dell'attuale
bacino, furono piantati dei larici (Mélèzes) dai
monaci
che nel passato lo presiedevano, questi alberi crescendo crearono
un boschetto fitto e rigoglioso che ahimè
durante
il secondo conflitto mondiale venne falciato per poi essere
utilizzato come combustibile.
Dalle
immagini che seguono si possono ancora oggi rivedere sul fondale
desolato i tronchi tranciati di netto con le loro radici.
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L'ex bosco di Mélèzes |
Tronchi tagliati |
Resti di tronchi |
Radici |
Radici |
Radici scoperte |
Altri resti |
Tronchi fossilizzati |
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Sul fondo della diga,
le immagini di ciò
che si può incontrare e vedere sul fondale
(TOP)
|
Il
centro di fuoco 19 all'interno
della diga realizzata negli anni '60 è nuovamente alla luce.
Una distesa fangosa, desertica, surreale, direi quasi lunare, l'impressione
di essere astronauti è molto vicina, bisogna scendere,
poi camminare, sporcarsi e talvolta scivolare,
come è capitato al sottoscritto in questo film d'altri tempi.
Questo bacino in grado di
raccogliere 315 milioni di metri cubi di acqua, proveniente dalle
montagne circostanti,
quando è vuoto schiude i suoi piccoli tesori
nascosti lasciando scorrere la fantasia dell'intrepido visitatore.
Qui sul fondo raramente alla luce del sole,
tornano alla ribalta strade, rovine, dighe e bunker realizzati
negli anni precedenti il
secondo conflitto mondiale; la sabbia li
avvolge, li custodisce e poco a poco con il passare del tempo li
ingoia.
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Filo spinato |
Filo spinato |
Sbarramento anti carro |
Rudere |
Rudere dietro |
Resti di una struttura |
Strada reale |
Vecchia strada ss n° 24 |
Vecchia strada |
Nelle sabbie mobili |
Segni bombardamento |
Vecchia strada |
Collare di un bunker |
Fosso anticarro |
Bossolo |
Vecchio sbarramento
3, l'ultimo ad esser stato realizzato
(prima dell'attuale)
(TOP) |
Sbarramento |
Sbarramento |
Resti muraglia |
Resti muraglia |
Scorrimano |
Camminamento |
Camminamento |
Camminamento |
Opera idraulica |
Saracinesche |
Saracinesche |
Particolare saracinesche |
Vista da sotto |
Particolare saracinesche |
Particolare saracinesche |
Vecchio sbarramento 2
(TOP) |
Sbarramento |
Sbarramento |
Muro e camminamento |
Fori passaggio acqua |
Muraglione |
Sbarramento |
Vista dalle alture |
Entrata camminamento |
Vista da N-Est |
Vista da N-Ovest |
Bacino "troppo pieno" |
Congegno |
Troppo pieno |
Davanti al bacino |
Davanti al bacino |
Ruderi |
Ruderi |
Ruderi altra vista |
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Vecchio sbarramento
1, il primo ad esser costruito negli anni '20
(TOP)
|
La prima diga realizzata
al Moncenisio così come si presentava negli
anni '20
Intorno agli anni '20 venne realizzata la prima diga in muratura a
secco semicircolare per aumentare la capacita del lago,
che era già utilizzato per fini
idroelettrici tramite una presa che raccoglieva le acque del rio
Bar provenienti dall'omonimo ghiacciaio,
per poi convogliarle tramite una galleria alla centrale di
Gran scala nella
piana di San
Nicolao.
I
Immagini dello stato attuale della prima diga realizzata nella
zona del Moncenisio |
La muraglia circolare |
Muraglia precedente |
Vista d'insieme |
Entrata saracinesche |
Locale saracinesche |
Interni |
Fossa saracinesche |
Camminamento |
Muraglia crcolare |
Congegno |
Congegno saracinesca |
Comando saracinesca |
Camminamento |
Congegno saracinesca |
Congegno saracinesca |
Lo scorrimano |
Locale valvole |
Diga nell'insieme |
Al di sopra |
Vista da N-Ovest |
Locale valvole |
Locale valvole |
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Vedi anche:
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Dall' 18/01/2008 questa pagina è stata visitata
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