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Malciaussia-Vetta
Da Malciaussia
alla vetta del Rocciamelone m. 3538
Ascesa alla vetta dal ghiacciaio a Nord del Rocciamelone
|
Il Rocciamelone visto dal
ghiacciaio a Nord della vetta
> |
Le
immagini:
Malciaussia-Tazzetti
Oltre il rifugio
Pian dei morti
Col di Resta Ghiacciaio Verso
la vetta
Un percorso bello ricco e vario, caratterizzato da scenari sempre
diversi e dall'imperdibile sagoma mutevole del
Rocciamelone quasi sempre presente durante la salita. Il
tracciato si snoda mansueto dal lago
Malciaussia, m. 1805, dove
si trova il
rifugio Vulpot, tra verdi prati, cascate
e ghiacciai per raggiungere la
vetta del Rocciamelone dal versante
Nord a m. 3538.
1733 m. di dislivello da
percorrere in circa 5h
(sola andata) di sentiero ricco di viste e
panorami
stupendi. Meglio comunque avere più tempo a
disposizione, permettersi un po' di divagazioni e magari una
bella colazione al
Rifugio Tazzetti gestito dai
gentili volontari del CAI di Chieri, per chi vuol rientrare in
giornata è indispensabile ricordarsi che il ritorno è circa di
e 4h quindi
è necessario partire presto, è consigliabile
prima dell'alba in modo da raggiungere la meta per
l'ora di pranzo. Il periodo
ideale per frequentare questo itinerario è in estate da Giugno ad
Agosto possibilmente informandosi in precedenza
sulle condizioni del ghiacciaio, spesso e volentieri i ramponi non
servono, ma visto il peso che hanno se li avete
meglio portarli dietro, non si sa mai (consiglio personale).
Una volta in
vetta è anche possibile scendere in valle di
Susa
tramite il percorso
Reposa Vetta al
contrario, scenderete più velocemente di quota, ma se non avete
nessuno che vi viene a prendere dovrete scendere
fino ai 505 m. di
Susa, un percorso notevolmente più lungo, ma
senza ghiacciai. Può essere preso in
considerazione in caso di condizioni avverse, poiché è fortemente
sconsigliato riattraversare il ghiacciaio se il
tempo è brutto, o in caso di neve nebbia o tormenta.
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Panorama 360° dal rifugio Tazzetti
|
Il percorso
da Malciaussia fino al rifugio Tazzetti
(TOP) |
Rocciamelone e lago visti da
Malciaussia |
Lago di Malciaussia con la
strada visti da Ovest |
La strada sterrata verso borgata
pietramorta |
Ruscello con cascata bisogna
attraversarlo |
Il ponte sgarrupato sul quale
attraversare |
Cartello indicativo del rifugio
Tazzetti |
Il sentiero procede nel verde
senza difficoltà |
Tratti pianeggianti con ottimo
panorama |
Si sale e si scende in mezzo al
verde |
Il sentiero ci conduce quasi per
mano |
A poco a poco la ripidità
aumenta |
Passaggio su piccolo ponticello
in legno |
Un pò di nebbia ma il sentiero
resta visibile |
Un pò di cammino e siamo al
rifugio |
Eccoci al rifugio Tazzetti
è l'alba delle 9 |
Panorama
180° sul Rocciamelone dal rifugio Tazzetti alle prime vere luci
dell'alba
> |
Dal rifugio Tazzetti al pian dei morti
(TOP) |
Vista verso Malciaussia dal
balcone del Tazzetti |
Il rifugio visto dalle
alture Nord |
La via verso il Col di
Resta vista dal rifugio |
Il sentiero riprende subito in
salita |
Vista verso il rifugio più in
basso |
Guardando indietro la cresta
appena passata |
Un tratto di sentiero con la
vetta sullo sfondo |
Vista del Rocciamelone dal
sentiero |
Vista verso il basso tra 2
guglie rocciose |
Il tracciato diviene ora più
disgregato |
La zona del
pian dei morti
(TOP) |
Un piccolo pianoro panoramico, quasi un
terrazzo naturale dove dolore e disgrazie, avvenute in questa zona
e sul ghiacciaio,
vengono qui ricordate dalle umili pietre,
recanti i nomi delle vittime.
Con il bel tempo sembra impensabile, ma da qui
in avanti in cattive condizioni climatiche è sconsigliato
proseguire.
Potreste essere sorpresi da una nevicata
estiva, da cadute improvvise della temperatura o dalla nebbia che
sul ghiacciaio
disorienta completamente complicando
notevolmente l'escursione.
|
Panorama verso est dalla piana
dei morti |
Pilone votivo in pietra a eterna
memoria |
La targa in memoria di Andrea
Guglielminetti |
Pilone con targa in memoria di
Angela C. |
Lo stesso pilone visto da
un'altra angolazione |
Pilone votivo dedicato a 3
giovani caduti nel 79 |
Le targhe affisse con i nomi
delle vittime |
Altro pilone a memoria di A.
Camerano |
Visuale verso
la vetta |
Il percorso verso il col di
Resta |
Dal pian dei morti al
col di Resta
(TOP) |
Simbolo che segnala il percorso
per la vetta |
Si sale sulle ripide rocce con
attenzione |
Vista verso Pian de morti più in
basso a Sud-Est |
La visuale guardando indietro
verso Est |
Tra le rocce ancora una Croce |
Ad eterna memoria di Don Lorenzo
Casassa |
La targa sotto la croce 9/5/1924
- 24/7/1957 |
Lo scrivente all'inizio del
ghiacciaio |
Lingua di neve con la vetta
sullo sfondo |
Eccoci al col di Resta il
tracciato è ora su neve |
Attraversamento
del
ghiacciaio del Ribon dal col di resta alla cresta Nord del
Rocciamelone
(TOP) |
s
All'inizio del ghiacciaio nei
pressi del col di Resta
|
Finalmente sul pane del
ghiacciaio |
Vista dal ghiacciaio verso Nord |
Vista dal ghiacciaio verso il
Rocciamelone a Sud |
Vista dal ghiacciaio verso Est |
Altra vista verso Nord Val du
Ribon |
Punta Ribon m. 3527 vista dal
ghiacciaio |
Piacevole incontro con volontari
del CAI Chieri |
Cammino ora verso Sud ora verso
Ovest |
Avvicinamento alla vetta sullo
sfondo |
Centro del ghiacciaio notare le
proporzioni |
Zona un tempo coperta
interamente dai ghiacci |
Vista verso la cresta Nord che
porta verso il Lamet |
Passaggio ideale verso la cresta
Nord |
Pozzanghera dovuta alla fusione
diurna |
Passaggio lungo una lingua del
ghiacciaio |
|
Dal ghiacciaio alla
vetta m. 3538
(TOP) |
s
Vista
dalla cresta Nord verso Ovest su: Niblè, Mulatera, Punta Ferrand
denti d'Ambin e Giusalet
> |
Appena terminato l'attraversamento del
ghiacciaio verso Ovest, superata la zona dell'ex lago epiglaciale
detto anche lago
"effimero" con il tratto in salita un tempo
inesistente perchè colmo di ghiacciaio, ci si trova subito in
sella alla cresta nord.
Si spalanca agli occhi del fortunato viandante
uno scenario maestoso con uno spettacolare panorama sull'alta Val
Susa,
la Val Cenischia sormontata dal gruppo del
Niblè e d'Ambin e le cime di Bard, Giusalet e Malamot.
Il cosiddetto lago "effimero" creatosi in
seguito allo scioglimento troppo veloce della massa glaciale nei
primi anni successivi
al 2000 è stato fatto letteralmente saltare dai
francesi con cariche esplosive causandone lo svuotamento precoce.
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Fine del ghiacciaio Ovest qui
c'era il lago effimero |
Vista sull'alta valle di Susa e
Cenischia |
Vista su alta val Cenischia e
cime di Giusalet e Bard |
La vetta vista dalla Cresta
Nord |
Percorso in cresta per la vetta |
Strapiombo di 3000 m. verso la
val Cenischia |
Il ripido versante Nord del
Rocciamelone |
In cresta verso la cima passo
dopo passo |
Vista del ghiacciaio guardando
indietro |
Vista della cresta nord
guardando indietro |
Vista della vetta lungo il
percorso in cresta |
Ultimi faticosi passi verso la
sommità |
Eccoci finalmente in vetta a
quota m. 3538 |
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